Nessuna paura di seguire ancora la vita
la speranza è un filo che non si spezza
la vita che viene dalla vita
anche quando sembrava rotta
la vita che insiste e lotta
e riesce ad arrivare
Chi può credere davvero alla paura?
nessun senso, nessuna mano si ferma davanti a una carezza
nessuna bocca resta chiusa
nessun cuore spegne il suo battito
la speranza non teme
spinge avanti il mondo
si sveste di ogni peso strascico, timore
a chi serve?
la vita gira i suoi lenti valzer sulla terra
dal sole al buio al sole
accoglie la vita
si allarga la vita
si allunga verso il giorno che viene
chi crede davvero che un bambino che nasce
può stancare la terra?
o che le rubi spazio?
che l’ossigeno non basti?
Non ci sarà niente così forte da spezzare la speranza
mettetevelo bene in testa
né il controllo che non può controllare
né la scienza che tutto vuole prevedere
né la stupida sbornia di paura
che ci regaliamo ogni mattina,
illusi
. . . . . . . . . . .
Voglio condividere con voi un pensiero e una foto che fanno parte di un progetto che sta prendendo forma insieme alla stupenda artista visiva Giusy Calia.
In questi mesi di silenzio della musica mi sono dedicata a me e alla figlia che sto aspettando. E’ la mia prima bambina, la quarta dei miei figli.
Siamo immersi quotidianamente nella paura di quello che sarà, sempre di più, ogni giorno sembra portare un motivo in più per perdere la speranza. Vorremmo poter controllare tutto, limitare e sezionare la vita, in modo che faccia meno paura.
Qualcuno pensa addirittura che bisognerebbe fare meno figli per fare un favore alla Terra o magari per risparmiare a nuove generazioni la visione di un mondo già troppo maltrattato.
Io penso che sia il contrario, la vita che arriva è salvezza, il filo della speranza che non si spezza.
Bisogna solo, semmai, cambiare il modo in cui a questi bambini insegnamo a stare sulla Terra.
Credo che dovremmo guardare più in alto, più al largo e ricordarci della forza che abbiamo, della bellezza della vita, della speranza che non muore, qualsiasi cosa accada.
Claudia
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Ninguna por de seguir encara la vida
l’esperança és un fil que no se talla
la vida que ve de la vida
també quan pareixeva truncada
la vida que insisti i lluita
i reseixi a arribar
Qui pot creure de davero a la por?
ningun senso, ninguna mà se ferma davant d’una carinya
ninguna boca resta tancada
ningun cor despaga lo bàtit
l’esperança no timi
espinyi envant lo món
se despulla de cada pes trajat, temor
a qui serveix?
la vida gira los sous lentos vàlser sobre la terra
del sol a l’obscur al sol
acolli la vida
s’allarga la vida
s’allonga vers lo dia que ve
qui creu de davero que una criatura que naix
pot estracar la terra?
o que li arrobi lloc?
que l’oxigen no basti?
No hi siguerá arrés tant fort per truncar l’esperança
posa-vo’l bé al cap
ni lo control que no pot controlar
ni la ciència que tot vol preveure
ni la macca embriaguera de por que mos regalem cada maití,
il·lusos
Txau a tots
vull condividir amb vosaltres un pensament i una foto que fan part d’un projecte que està prenint forma amb l’excel·lent artista visual Giusy Calia.
En aqueixos mesos de silenci de la música me só dedicada a mi i a la filla que estic aguardant. És la mia primera minyona, la quarta dels meus fills.
Sem en immersió quotidianament a la por de lo que siguerà, sempre de més, cada dia pareix que porti un motiu nou per perdre l’esperança.
Mos agradariva poder controlar tot, limitar la vida, de modo que no faci tanta por.
Calqui u pensa que sigueriva millor no fer fills per fer un favor a la Terra o per resparmiar a les noves generacions la visió d’un món ja massa maltractat.
Jo pens que sigui lo contrari, la vida que arriba és salvesa, lo fil de l’esperança que no se tronca.
Menester, millor, canviar la manera com emparem a aqueixos minyons a estar a la Terra.
Crec que tenguerivem de mirar més en alt, més al llarg i mos recordar de la força que tenim, de la bellesa de la vida, de l’esperança que no mori, qualsevol cosa succedeixi.
Claudia
Gràcies a L’Ofici Lingüístic Municipal de l’Alguer per la correcció del text en alguerès.
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Claudia Crabuzza è nata ad Alghero. Nel 2000 ha fondato il gruppo Chichimeca con Fabio Manconi e Andrea Lubino con cui ha pubblicato tre dischi per l’etichetta indipendente Tajrà.
Com un soldat è il primo disco solista, vincitore della Targa Tenco come miglior disco in dialetto e lingue minoritarie.
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Claudia Crabuzza es nada a L’Alguer. Al 2000 ha fondat lo grup Chichimeca, amb Fabio Manconi i Andrea Lubino publicant tres discos amb la discogràfica independent Tajrà.
Com un soldat és lo primer disc solista, ha guanyat lo premi mes important de la cançó d’autor, La Targa Tenco al millor disc en dialecte i llengues minoritàries.
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Defesa de Violeta Parra: les cançons de la mare de la cançó popular traduïdes de Claudia per la primera volta en italià.
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