Tappa di Freemmos a Fonni sabato 18 novembre
Si terrà a Fonni sabato 18 novembre l’ultima tappa prevista per quest’anno di
Freemmos, il progetto ideato dalla Fondazione Maria Carta per sensibilizzare le
istituzioni e i cittadini sul fenomeno dello spopolamento che investe i piccoli centri
della Sardegna.
La parola Freemmos è un neoogismo che deriva dall’unione del termine inglese free
(libero) che insieme alla desinenza mmos in lingua sarda significa “fermi”. Liberi e
fermi di restare nei propri paesi, di continuare a vivere e abitare i propri territori.
Partita con molte speranze, qualche timore e tanta buona volontà, l’iniziativa è riuscita
a ritagliarsi uno spazio di tutto rispetto all’interno del circuito comunicativo regionale
che ne ha evidenziato i punti di forza e le prospettive di sviluppo.
La prima tappa si è tenuta a Monteleone Rocca Doria il 25 aprile; il 14 maggio a
Baradili e il 6 luglio l’iniziativa si è spostata al centro della città di Sassari, in piazza
d’Italia, con l’obiettivo di evidenziare, provocatoriamente, che lo spopolamento è una
questione che investe la comunità sarda nel suo complesso e va affrontato
seriamente, a partire dalle grandi città in cui normalmente sono allocati i centri
decisionali.
La carovana di Freemmos ha deciso di concludere questo primo anno a Fonni, paese
di grande cultura e tradizione ma che offre anche una serie di testimonianze
rappresentate da iniziative imprenditoriali di successo. Numerose sono le imprese
gestite da donne. Ecco allora l’idea di concentrare l’attenzione sul ruolo della figura
femminile, invitando a discutere di spopolamento le sindache dei 59 comuni della
Sardegna governati da donne. Per capire aTappa di Freemmos a Fonni sabato 18 novembre
Si terrà a Fonni sabato 18 novembre l’ultima tappa prevista per quest’anno di
Freemmos, il progetto ideato dalla Fondazione Maria Carta per sensibilizzare le
istituzioni e i cittadini sul fenomeno dello spopolamento che investe i piccoli centri
della Sardegna.
La serata si chiuderà, come da consuetudine, con la musica. Inutile dire che anche qui
a farla da padrone saranno le donne.
La sede scelta è la “sala CEAS Don Muntoni”. L’orario di inizio è fissato la mattina alle
9.30 con l’apertura affidata al coro “Su Veranu” di Fonni. A seguire, i saluti della
sindaca e padrona di casa Daniela Falconi, dei colleghi che hanno ospitato le
precedenti tappe di Freemmos (Antonello Masala per Monteleone Rocca Doria, Lino
Zedda Baradili e Nicola Sanna, sindaco di Sassari). Chiuderà Leonardo Marras,
presidente della Fondazione Maria Carta.
Alle 10 tavola rotonda con alcune sindache in rappresentanza delle diverse aree della
Sardegna. Prevista la partecipazione di Maria Carme Freixa, presidente
dell’associazione che raggruppa i piccoli comuni della Catalogna, prima cittadina di
Vallfogona de Ripolles (200 abitanti).
La sociologa ed esperta di marketing territoriale Ornella Porcu coordinerà le
testimonianze di alcune eccellenze di impresa al femminile. Maria Grazia Murroccu
interverrà in rappresentanza dell’azienda agrituristica “Sa Mandra” di Alghero. Sarà
poi la volta di Eminas, azienda vitivinicola delle sorelle Melis di Mamoiada, per
proseguire con Annamaria Pirellas, Parco di Donortei, Fonni. Concluderà l’azienda
tessile Cannas di Aggius.
Ricca di spunti interessanti si preannuncia la conversazione tra Maria Del Zompo
(Rettore dell’Università di Cagliari), Maria Antonietta Mongiu, archeologa,
coordinatrice della rivista “Sardegna Soprattutto” e Antonietta Mazzette, ordinario
di Sociologia Urbana nell’Ateneo turritano.
La giornata si concluderà, come anticipato, con vari interventi musicali che vedranno
alternarsi sul palco Maria Giovanna Cherchi, Claudia Crabuzza, Chiara Effe,
Rossella Faa, Fantafolk (Andrea Pisu e Vanni Masala) con la voce di Manuela
Mameli e, per finire, la comicità dei Tressardi.
Claudia Crabuzza è nata ad Alghero. Nel 2000 ha fondato il gruppo Chichimeca con Fabio Manconi e Andrea Lubino con cui ha pubblicato tre dischi per l’etichetta indipendente Tajrà.
Com un soldat è il primo disco solista, vincitore della Targa Tenco come miglior disco in dialetto e lingue minoritarie.
Nuovi progetti: Trent’anys – Recordant Pino Piras, a trent’anni dalla morte un concerto omaggio alle più belle canzoni del cantautore algherese insieme al musicista e arrangiatore storico della Muraglia di Alghero, Pietro Ledda ‘Barabba’, che ha collaborato alla gran parte della discografia di Piras;
Difesa di Violeta Parra: le canzoni della madre della canzone popolare tradotte da Claudia per la prima volta in italiano.
Grazia, la madre è un disco dedicato a Grazia Deledda attraverso una rilettura in canzone dei suoi romanzi. Pubblicato da Squilibri Editore parte dai testi di Stefano Starace e con le musiche e arrangiamenti di Andrea Lubino e Fabio Manconi percorre un viaggio attraverso le storie e i personaggi della scrittrice sarda Premio Nobel per la letteratura.
Claudia Crabuzza es nada a L’Alguer. Al 2000 ha fondat lo grup Chichimeca, amb Fabio Manconi i Andrea Lubino publicant tres discos amb la discogràfica independent Tajrà.
Com un soldat és lo primer disc solista, ha guanyat lo premi mes important de la cançó d’autor, La Targa Tenco al millor disc en dialecte i llengues minoritàries.
Nous projectes: Trent’anys – Recordant Pino Piras, a trent’anys de la mort un concert homatje a les mes belles cançons del cantautor alguerès amb el músic i arranjador de la Muralla de L’Alguer, Pietro Ledda ‘Barabba’, col•laborador de Piras en la gran part de la sua discografia;
Defesa de Violeta Parra: les cançons de la mare de la cançó popular traduïdes de Claudia per la primera volta en italià.
Grazia, la madre és un disc dedicat a les obres i personatges de Grazia Deledda, escriptora sarda Premi Nobel.